venerdì 14 febbraio 2014

INTRODUZIONE AL DIAMANTE 4

INTRODUZIONE AL DIAMANTE 4

… 1866, si scoprono i diamanti in Sud Africa…

Come accadde in Brasile, tutto nacque ancora una volta quasi per gioco lungo i greti dei fiumi Vaal ed Orange, nello Stato Libero di Orange, [1]
L'area diamantifera del Sud Africa fra i fiumi Vaal e Orange
dove i figli dei “boeri” (i coloni olandesi, tedeschi e ugonotti insediatisi sull’estrema punta meridionale dell’Africa fin dalla metà del XVII secolo per sfuggire alle persecuzioni religiose) [2] giocavano alle biglie con dei sassolini colorati e lucenti. Nel 1866 una di queste pietruzze ebbe l’onore di diventare ufficialmente il primo diamante trovato in Sudafrica. Valutato 500 sterline, fu tagliato a Londra a cuscino ovale di dieci carati pieno di difetti che passerà alla storia con il nome di Eureka.
Due anni dopo un giovane pastore trovò un grezzo di 83 carati che fu barattato con 500 pecore, dieci buoi ed un cavallo, una piccola fortuna tenendo conto dei tempi e dei luoghi. Questa pietra diventerà la Star of South Africa, una superba goccia di 47 carati. [3] 
Star of South Africa


In quei paraggi sorgeva la tranquilla fattoria di due boeri, i fratelli De Beer, dove fu trovato un numero considerevole di pietre in brevissimo tempo. La voce si sparse immediatamente e scoppiò il rush, la febbrile corsa alla ricerca del grezzo con il risultato di far arrivare un’orda di cinquantamila famelici ed improvvisati cercatori da ogni angolo del mondo: la maggior parte dei diecimila coloni che  lavoravano quelle terre aride, da sempre ostili al capitalismo industriale, non trovò miglior soluzione che venderle per pochi soldi.
Il diamond rush
Nell’ottobre 1871 arriva su un carro trainato da buoi anche un diciottenne inglese alto e biondo, mandato lì dal padre, prelato anglicano, per curare un’affezione polmonare. E’ Cecil John Rhodes, studente ad Oxford, il quale ben presto si rende conto che in questa parte del mondo i depositi di diamanti non sono del tipo alluvionale – ovvero lungo i fiumi come in India ed in Brasile – ma si trovano in giacimenti primari dove bisogna scavare la roccia durissima in profondità. La sua prima mossa è quindi di acquistare una pompa per estrarre l’acqua dai lotti allagati e l’affitta ai minatori. [4]

Rhodes e Barnato sulla copertina di un libro
Nel periodo dal 1872 al 1874 si estraggono un milione di carati di buona qualità, [5] di conseguenza i prezzi del grezzo scendono e Rhodes può comprare un gran numero di concessioni dai minatori in difficoltà tecniche e finanziarie. Il gioco è fatto: il grande speculatore continua ad acquistare sia che il prezzo salga o scenda, creando una grande impresa di capitali. Alla fine restano solo in due a dividersi l’intero mercato estrattivo sudafricano: Rhodes e Barney Barnato. Questi era un curiosissimo personaggio che, giunto a Kimberley dai bassifondi di Londra all’epoca del rush, aveva fatto il pugile ed il clown ma, poiché era dotato di un gran fiuto per gli affari, aveva subito afferrato le realtà delle miniere sudafricane acquistando molte concessioni. Nel 1889 Rhodes lo convinse a vendergli tutta la sua parte dopo un titanico confronto ed un assegno di 5,3 milioni di sterline. Nasce così la De Beers Consolidated Mines. [6] Barnato si toglierà la vita nel 1896 a quarantacinque anni gettandosi in mare da un transatlantico in navigazione verso Londra, mentre Rhodes morirà nel suo letto a Città del Capo nel 1902, non ancora cinquantenne.
La vita di Cecil John Rhodes fu breve, intensissima e straordinariamente interessante. Egli si rese conto che l’unico modo di garantire il futuro alle miniere gestite dalla De Beers, era di riunirle in un conglomerato e che, per sostenere i prezzi del prodotto, sarebbe stato necessario avere un unico canale di vendita. Da qui, nel 1890, nasce il London Diamond Syndicate, un gruppo di dieci clienti esclusivi che, con un sistema di quote, bilanciavano l’offerta e la domanda del grezzo sul mercato mantenendone così il prezzo. Non vi era nessun altro luogo al mondo dove far nascere questo “cartello”: Londra era, infatti, dove la Compagnia delle Indie faceva pervenire tutte le preziose merci delle colonie inglesi già da centinaia d’anni. [7]


Certificato azionario della De Beers Consolidated Mines Ltd.




[1] L’Olanda era divenuta un regno indipendente sotto la dinastia degli Orange con i Trattati di Parigi del 1814, in seguito allo smembramento dell’impero napoleonico.
[2] Le persecuzioni religiose contro i protestanti francesi (chiamati Ugonotti, dal tedesco Eidgenossen, confederati) erano cominciate già nel 1572 con il massacro della notte di San Bartolomeo. Nel 1598, tuttavia, fu firmato l’editto di Nantes che accordava alcuni diritti civili ed il libero esercizio di culto ai protestanti. Ma Luigi XIV abrogò questo editto nel 1685, costringendo così molti di loro ad emigrare in varie parti del mondo. Un certo numero di orafi francesi si trasferì a Londra, mentre almeno duecento individui con diversi mestieri andarono nella zona del Capo in Africa del Sud ed è molto probabile che, due secoli dopo, alcuni dei loro discendenti partecipassero al diamond rush o lavorassero nella Compagnie Française de Diamant du Cap (la società mineraria fagocitata nel 1887 da Cecil Rhodes, insieme a tutto il resto per formare la De Beers. Vedi più avanti).
[3]La Star of South Africa fu rivenduta per 11.300 sterline al tagliatore Louis Hond che la modellò in un’importante goccia di 47 carati. Poco dopo Lord Dudley l’acquistò per 125.000 dollari e nel 1974 sarà venduta all’asta di Christie ’s a Ginevra per 552.000 dollari.
[4] La prima attività di Rhodes appena arrivato in Africa del Sud fu quella di fabbricare ghiaccio.
[5]  Nei primi anni di attività la produzione sudafricana cresce in proporzione geometrica: 1 milione di carati nel periodo 1872-1874; 2 milioni nell’anno 1884; 4 nel 1888; 6 nel 1916; 8 milioni di carati nel 1927. Nel 2001 si sono prodotti 11,3 milioni di carati di grezzo con un prezzo medio di poco più di 100 dollari al carato, mentre nel 2007 la produzione è salita a 15,7 milioni di carati ma il prezzo medio per carato è sceso a 95 dollari.  Come raffronto è opportuno ricordare che nel corso di duemila anni dalle miniere indiane sono stati estratti circa venti milioni di carati e che la stessa quantità fu estratta in Brasile in duecento anni.
[6] Nel luglio 1887 i banchieri Rothschild estesero un prestito di 750.000 sterline alla nascente società mineraria. Da quel momento in poi la loro partecipazione nella De Beers, condotta con grande discrezione, fu sempre attiva e continua ancora oggi.
[7] All’inizio del XX secolo l’Inghilterra disponeva di un impero vasto 33 milioni di chilometri quadrati con 450 milioni di abitanti, all'incirca un quarto di tutta la popolazione mondiale.

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